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Guida ai
Negozi di
vestiti naturali e biologici
(per
provincia)
L'archivio è compilato con
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... Se è difficile conoscere la
composizione dei tessuti, sapere quello che vi è applicato sopra
durante la lavorazione è quasi impossibile, dato che non esiste
l'obbligo di menzione in etichetta. La lana subisce quasi sempre un trattamento
irrestringibile, detto superwash, che sovrappone una pellicola sintetica
resinosa alla superficie della fibra, ricoprendo completamente le scaglie
cornee della lana, provocando una diminuzione delle proprietà traspiranti
di questa fibra, oltre alla possibile insorgenza di irritazioni cutanee
in soggetti con pelle delicata o predisposti ad allergie, perché
a contatto della pelle rimangono proprio le resine sintetiche. Per assurdo,
il marchio Pura Lana Vergine, che l'occhio del consumatore è abituato
a cercare a conferma di un giusto acquisto, quando è applicato
alla maglieria intima significa che il capo è già stato
sottoposto anche al trattamento superwash: almeno sotto l'aspetto chimico-fisico,
è proprio difficile pensare che quella lana sia "vergine"!
Il cotone, invece, subisce la mercerizzazione con forte impregnatura di
soda caustica, mentre la seta viene trattata con resine e sbiancata con
candeggianti ottici e in più subisce una carica con sali metallici
per farne aumentare il peso; molti tessuti poi sono trattati con antitarmici,
antipiega, idrorepellenti, antimuffa e altro ancora. L'uso di tali coadiuvanti
tessili è spesso superfluo, ma imposto dalle cosiddette "esigenze
di mercato". La loro nocività è in molti casi documentata,
ma poco considerata dalle aziende produttrici e dalle legislazioni nazionali.
La loro azione inquinante si esplica almeno sotto tre aspetti:
- verso l'ambiente: gli scarichi delle lavorazioni
inquinano aria, fiumi, terreni. Un dato per tutti: 100 kg di colorante
chimico prodotto creano in media 740 kg di scorie tossiche (toluoli, naftoli
ecc.) e la produzione mondiale annua è di circa 500.000 tonnellate.
- verso l'epidermide: in particolari condizioni quali la sudorazione,
i residui degli ausiliari tessili si scaricano sulla pelle che li assorbe
e metabolizza, causando fenomeni di intossicazione o allergie da contatto;
- verso le fibre stesse, che vengono private delle loro protezioni naturali:
la lanolina per la lana, la sericina e fibroina per la seta, amidi e peluria
in eccesso per il cotone. Le fibre restano più, fragili, durano
meno e perdono alcune proprietà importanti quali l'elasticità,
la resistenza, la traspirabilità.
Risultato: queste lavorazioni fanno lievitare il costo della merce e forniscono
vestiti meno durevoli e di scarsa qualità. Come dire: oltre al
danno la beffa.
-Tratto
da www.ulisse.net
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